venerdì 18 gennaio 2013

Podcast #2 - Billy Bogus - Sereno Molto Variabile

La prima serata come dj fu all’ incirca nel novantacinque in un centro sociale modenese, una session arrabattata e vinilitica di giovane drum n’ bass e downtempo d’autore, embrioni di big beats.. A seguire selezioni d’ ambiente infinite, passando da Klaus Schulze a Future Sound of London mentre gli avventori scolavano birra e fumavano. Tutti sembravano presi ma in quegli anni ogni cosa aveva un ché di profondo.
Da allora da un locale all’ altro a conoscer gente, ballare fino al temuto cinguettio dei primi uccelli, ascoltare tanti artisti improvvisati e maestri: dj, picchiatori, filibustieri.
Dopo vari demo su cassetta (uno anche a Ninja Tune, ingenuamente) ecco giungere il primo progetto live con Negroni Taste Department nel novantotto: la tipica open minded live band dal background tutto punk&rap fondeva le sue ritmiche con loops da campionatore e sequencer digitali. Arrivano date in Italia, una memorabile al Brancaleone di Roma nel duemila, poi l’ attività si concentra nuovamente sul mix di atmosfere e beats: i Negroni diventano un collettivo di dj e banchettatori a tutti gli effetti sino a lasciare Niccolò Bruni alle prese con bozze di idee e il progetto di un’ etichetta discografica che diventa realtà solo nel duemilasette: Pizzico.
Il nome è ispirato all’ infanzia, alla caterva di siringhe trovate nei parchi, alla paranoia dei genitori, ma anche a un suono, un modo tutto italiano di vedere le cose e soprattutto di farle: dalla Balera Romagnola alla Baia degli Angeli il passo non è poi come così lungo. L ‘italo approccio si delinea come il trait d’union della crescita musicale di Niccolò che ora veste i panni di Billy Bogus, un nome stronzo come un altro manco fossimo negli anni ottanta, e l’ incontrollabile voglia di sfidare le regole dell’ umana convinzione sulla musica da club: “Don Quijotte!” scandiva il brano dei Magazine 60..
Due album sulla londinese Nang, remix da e per dj-producer freschissimi, Billy aiuta la crescita del fenomeno digital-industriale dell’ Indie Dance.
Però i dischi si fanno ancora, lui ne fa: remixa amici come The Heels of Love, the Bank, Sms (ex Diaframma e Disciplinatha, nel sacro nome della continuità), licenzia brani per Ministry of Sound, Om, Nike, Disney e crea una gang di motociclisti rabbiosi su Pizzico: una squadra di producer che si ritrovano nella matrice pulviscolare della label e ne alimentano il fluido con release danzerecce da Sala B, quella che non viene mai pulita la mattina seguente.
Sono già passati cinque anni, Pizzico festeggia con Tabernacle: tre vinili di tracce inedite tra italo disco, downtempo e house music da ingurgitare se avete ancora voglia di imperfezione da club, quella che ti fa un po’ ammalare ma poi non torni più indietro.
Billy infatti se n’è andato, ci sono già quattro detectives sul caso.
(cit Billy Bogus)

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