mercoledì 15 dicembre 2010

Suuns: Zeroes QC


Fa freddo, tanto freddo, troppo freddo. E mentre novembre scivola inesorabile verso Dicembre (“è già Dicembre?! Uuh, com’è volato”), con i babbi natali appesi in posizioni improbabili ai balconi, le mani gelate e le bestemmie (quante!), cerco conforto in ogni piccola cosa. Solitamente questo si traduce in un auto-coprifuoco perenne, con le chiappe al calorifero a guardare la tormenta fuori.
E i Suuns mi sono venuti in aiuto, perchè sono proprio questo. Sono quel teporino (alle chiappe, ma non solo) che rende tutta quella glacialità distante, bella, come quando ti concentri su un singolo fiocco di neve e lo guardi ballare finchè cade a terra. Sarà che sono canadesi, ma non me li immagino con l’estate. Se suonano i Suuns, fuori deve fare un freddo porco. Come ora.
Nei loro 10 pezzi di debutto c’è un po di tutto (la rima è involontaria), elementi anche distanti tra di loro, che, ciononostante, presi, rimestati, abbinati e fatti propri dai ragazzi di Montreal assumono una loro armonia. Giusto per cominciare dalla fine, Organ Blues è una cover - riuscitissima - dei Tyrannosaurus Rex (sì, quei capelloni glam inizio ‘70) che chiude l’album assieme a Fear, un pezzo di sola (semplice) chitarra elettrica&voce che fa pensare ai bei tempi andati e alla cioccolata calda con la persona giusta.
Il resto dell’album passa per l’indie fine ‘90 sia inglese che america(lifornia)no (vedi: Up Past The Nursery, Marauder) con tanto di parole masticate e giri di basso da una parte e chitarrone urlanti e percussioni isteriche dall’altra. Su tutto ciò, immaginate che abbiano preso Beck (post mid-2000s), lo abbiano polverizzato e ce l’abbiano sparato sopra col cannone sparaneve.

Che il risultato (improbabile?) a me piace ve l’ho già detto.
Ora, piazzate le chiappe sul calorifero e ascoltatevi Arena, possibilmente sorseggiando una cioccolata. O un vin brulè.


posted by 747

Sunns - " Zeroes QC"
Secretly Canadian - 2010

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