giovedì 2 dicembre 2010

The Green Door Kids

Tu puoi scegliere.
Puoi scegliere se passare una domenica pomeriggio da Sereendipity, se berti una birra dal cinese a fianco, se prenderti una becks o una super Tennent's e abbinarci magari due crocchette di pollo dal McDonalds di fronte. Puoi scegliere di rompere le palle ai Barking Dogs, si insomma a Nicola o a Cristian (puoi scegliere quale dei due) o isolarti nell’ascoltare dischi, vinili e cds tu pensa.. Oh puoi anche startene a casa, e comprarti su internet questo album, così da avere un’altra anonima cartella nel tuo hard disk esterno da un terabyte, è più comodo.
Su internet (dicono) puoi scegliere addirittura il formato: punto wav o punto Mp3 - Ma che domande! Puoi scegliere anche di non comprarti nulla e affondare nel piumone, è più comodo ancora. Ti guardi un po’ di Tv (ma li qualcuno che ha il fratello che fabbrica decoder ha già scelto per te che sei obbligato a comprarlo) oppure passi il tempo a letto con il tuo laptop a leggere recensioni online, anche se con questa storia del copia incolla i testi si assomigliano un po’ tutti. Anch’io posso scegliere di stroncare un album o di suggerirti di regalartelo per natale (il file mp3 non è bellissimo da mettere sotto l’albero), quindi penso che tu abbia di nuovo l’opportunità di scegliere.
 
A) Pensare che dei ragazzini di età compresa dai dieci ai sedici anni si mettano a fare un disco di cover è qualcosa che mette i brividi. Perché se tu alla loro età avresti solo sognato di giocare con la Guitar Hero, oggi non potresti neppure immaginare quanto si possano  divertire in uno studio di registrazione, meglio se dei padri. E l’idea di vederli in giro per l’Europa in tour (solo ai festival d’estate, il resto dell’anno hanno scuola) è qualcosa che non può non smuovere la tua attenzione. E poi diciamocelo, mettere sul piatto questi brani con la consapevolezza che tra i player vi sia chi ha meno della metà dei tuoi già giovani anni è qualcosa di elettrico, eccitante. Io non sto parlando dei bambini di Gerry Scotti di “Io canto”, tetre cavie ridicolizzati dai genitori. Sto parlando di Rock n Roll vero, come dimostra l’open track “Moody”, marcia sin dal giro di basso che apre la traccia, alla voce sbilenca che s’innalza dal groove e apre alle percussioni.Se già il pezzo del 1966 dei Monks è qualcosa di totalmente fuori di testa per l’epoca, la cover di “I hate you” mantiene la stessa sporcizia delle chitarre, ma affina un beat più circolare, che lo rende un pezzo estremamente vintage e contemporaneo al tempo stesso. Tutto l’album scivola velocissimo così, in un tuffo nel passato, consapevolmente malato, opportunamente grezzo e destabilizzante. E in una città come Milano dove ormai i pezzi punk hanno preso il posto di “I will Survive e Ymca” speriamo che queste nove tracce possano rappresentare una buona alternativa per gli aspiranti Dj nostrani - eccezion fatta per la meravigliosa “Metaphysical Circus”, che spero rimanga la chicca da sfoderare al momento giusto per chi ha avuto il coraggio e l’intuizione di acquistare questo splendido bianco.

B) Che la trovata di Emily MacLaren (Michael Dracula/ The Lady Vanishes), Sam Smith (Mother & The Addicts) e Jamie Greer (Park Attack) di prendere dei ragazzini tra i dieci e i sedici anni sia una pensata originale, non vi è alcun dubbio; ma è ascoltando questi trenta minuti scarsi che qualche perplessità in merito la lasciano. Perché nel panorama musicale internazionale, vi sono talmente tante opportunità di ascoltare buona musica, che di un disco di cover fatte da dei bambini (orchestrati da esperti ingegneri del suono) sembra proprio non ve ne sia bisogno. Perché se è vero che il risultato non è poi malaccio, apostrofare questo disco con appellativi positivi sembra piuttosto bizzarro. Bizzarro lo è affiancarlo a prodotti di ben altra fattura, che ahimè ricevono spesso bastonate da critica e pubblico. Il lavoro nella sua interezza ha spiragli positivi, ma realizzare una cover di "Louie Louie" sembra quanto meno scontato. Per carità.. avercene, ma scomodare persino Elvis in una versione che definire “elementare” è fin troppo ironico, sembra un po’ presuntuoso.
E se è vero che l’amore non sta nel risultato ma nel tentativo (questa è mia!), è anche vero che di questi tempi (almeno in giro per Milano) non abbiamo bisogno di dare una ulteriore occasione agli aspiranti Dj nostrani di mettere ancora “I wanna be your dog”.  O no?



Ora tocca tocca a te scegliere.
Tu puoi scegliere.
A o B?
It’s up to you.
posted by Ivan Minuti


The Green Door Kids - "Muzical Youth Lp"
Optimo Music
novembre 2010

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