"Lustrazione", come cita il dizionario, è il rito che
serve ad abolire lo "stato di impurità" di persone od oggetti. Presente
fin dall'antichità, la lustrazione è un atto che anticipa imprese
importanti (caccia, guerra, mietitura ecc.) tanto quanto il passaggio da
una condizione a un’altra (battesimo, iniziazione).
Nell’antico culto sia greco che romano abbondano le pratiche
lustrali con formule rituali: si facevano per la fondazione di una
città, nella dedicazione di un tempio, per la purificazione quinquennale
del popolo.
Tutto questo Mike Parker deve saperlo molto bene se, in
occasione del suo ultimo album su Prologue, decide di chiamarlo proprio
"Lustrations".
Mike è un produttore storico della scena techno americana attivo sulla scena fin dal 1997, anno di fondazione della la sua label Geophone, sulla quale ha stampato quasi tutte le sue produzioni.
Artista dallo stile stile minimale e dal ritmo ipnotico, la
techno di Mike s'identifica, anche in occasione di quest'album, nella
massima "i giusti suoni al posto giusto nel momento giusto",
"Lustrations" è un tool album, intuibile prima di
tutto dal titolo / numero sequenziale che identifica ogni singola
traccia della tracklist che, come da stile Parkeriano, non si evolvono
di molto: i cambi sono molto sottili e non ci sono pause o ripartenze,
come se l'intera uscita fosse sospesa in un comune, densissimo liquido
amniotico che avvolge chi ascolta e chi balla.
La ritmica è praticamente assente: non si sente un clap per tutto il disco e gli hat sono sempre usati come shaker sfrafaglianti. Il disco segue lo stile della techno contemporanea: cut off aperti e chiusi per dare un senso di progressione alla traccia, fade out / fade in
dei suoni che entrano ed escono, lievi "movimenti" di apertura e
chiusura nella praticamente assente ritmica. Le tracce sono state
create live senza overdubs o edit, i synth sono
tutti analogici e la loro enfasi permane per tutto l'album e nello stile
che contraddistingue da sempre le produzioni di Mike.
Un disco essenziale, pulito, assolutamente anti-barocco. Mike ha lustrato a fondo la techno music e ne ha creato il suo personale prodotto, secco e diretto a tal punto da ricordare il primo Jeff Mills,
almeno come attitudine alla produzione: tool micidiali da mixare, masse
di suono coinvolgenti da utilizzare come ambiente per una base ritmica
più solida e incalzante.
Non è un disco da ascolto!
Alessandro Gambo
Tracklist:
1 - Lustration One
2 - Lustration Two
3 - Lustration Three
4 - Lustration Four
5 - Lustration Five
6 - Lustration Six
7 - Lustration Seven
8 - Lustration Eight
9 - Lustration Nine
10 - Lustration Ten
11 - Lustration Eleven
12 - Lustration Twelve
2 - Lustration Two
3 - Lustration Three
4 - Lustration Four
5 - Lustration Five
6 - Lustration Six
7 - Lustration Seven
8 - Lustration Eight
9 - Lustration Nine
10 - Lustration Ten
11 - Lustration Eleven
12 - Lustration Twelve
Nessun commento:
Posta un commento