C'era una volta l'Inghilterra delle radio pirata, dell'energia, del ballo smodato a ritmo della proto-house e dei beat jungle più hardcore, dei fatiscenti ruderi post-industriali occupati da ruggenti soundsystem, del Big Beat anni 90. Quel movimento e quello scenario che, all'epoca, rappresentava la voglia di evasione e rivoluzione che la musica (come sempre) spontaneamente offriva a masse di giovani nate e cresciute nel pieno della crisi economica inglese, oggi, passata la prima decade XXII secolo, è invece un cliché, un insieme di loghi che, nell'ultimo periodo, in molti hanno assorbito e riproposto, per così dire, in chiave "light", svuotandolo dei contenuti di protesta e mantenendo gli elementi dal maggiore appeal. Alle volte presentando un prodotto valido e coinvolgente, a volte no. C'è un signore, tale Paul Woolford, che forse molti di voi già conoscono. Si, ricordate bene, nel 2005 fece uscire su 20:20 Vision "Erotic Discourse", hit che quell'anno - e sfido chiunque, cultori e non, a dire di no! -, con la sua synth-line carica di una tamarragine nemmeno tanto rara per i tempi, fece letteralmente il delirio. Ebbene, il signor Woolford, dopo anni di release su etichette del calibro di Planet E, più o neno un annetto fa decide di aprire un suo personalissimo progetto, Special Request, che fonda le sue radici proprio in quella scena made in UK che tanto ha influenzato la clubbing scene dei primi anni 90 e che oggi si ripresenta, qui, in tutto il suo splendore. Qualche 12" whitelabeled, tracce incendiarie, remix da gente come Kassem Mosse: un anno di releases col botto (finite chiaramente nelle borse di molti top dj) conclusosi con l'EP "Mindwash / Vapour", che vi consigliamo di recuperare assolutamente. Etichetta e progetto musicale, dicevamo. Oggi Special Request aka Paul Woolford si ripresenta invece su Houndstooth, etichetta dal roster interessante e dalle sonorità davvero raw, con questo "Hardcore EP". Stare a discuterne non rende sicuramente l'ascolto, possiamo però dirvi che i due original mix sono due bomboniere da tenere per i momenti di splendore. "Wall to Wall" è semplicemente una mina techno, nuda e cruda, che senza remore sfodera una rabbia e un groove fuori dal normale, mentre "Broken Dreams" è un inno a tutta quella scena a cavallo tra il big beat e la jungle che poco fa abbiamo richiamato alla memoria. Fidatevi, se cercate break con gli attributi sotto, avete trovato pane per i vostri denti! Anthony Naples e Lee Gamble firmano i due remix dell'EP. Ecco, già qui ci potremmo fermare, visto il valore sulla scena di due remixer di questa portata. Naples mette, per l'occasione, le mani su "Mindwash", enfatizzandone i connotati jungle e trascinandoci tutti quanti insieme in un vortice di distorsione acustico-temporale che ribalta lo stomaco al contrario, mentre Gamble, quasi a far da contrappasso, sfodera un lavoro raffinato e ricercato, profondo ed intenso, confermando una volta di più, attraverso il suo remix dalle sonorità molto "meditative" di "Capsules", il suo talento. Un progetto così, con dei richiami così ed un lavoro così curato, va supportato, ascoltato, acquistato, suonato, amato e tutto quello che volete voi. Rave on, guys!
Andrea Thelonious
Tracklist:
A1. Wall To Wall
A2. Mindwash (Anthony Naples Eternal Mix)
AA1. Broken Dreams
AA2. Capsules (Lee Gamble Remix)
A1. Wall To Wall
A2. Mindwash (Anthony Naples Eternal Mix)
AA1. Broken Dreams
AA2. Capsules (Lee Gamble Remix)
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