venerdì 20 settembre 2013

PETAR DUNDOV - Sailing Off The Grid - Music Man Records


Pensando a Petar Dundov la prima parola che viene da associare è solo una: Techno.
 Ammettiamolo: le ottime release pubblicate negli ultimi anni, le quali lo hanno portato ad essere inserito in compilation firmate Tresor, Renaissance, Cocoon e Monique Musique, in combinazione ad importanti date in giro per l’Europa culminate con la presenza quest’estate al Circoloco di Ibiza, hanno irrobustito sempre più il nome del noto artista croato nel panorama techno europeo.
E come spesso ci accade, eccoci qui a parlare di un “colpo di scena”!
Il colpo di scena in questione prende le sembianze questa volta addirittura di un intero album, intitolato "Sailing Off The Grid", composto da otto tracce uscito sulla storica etichetta belga Music Man Records. E di colpo di scena si tratta in quanto di techno, a parte leggerissime sfumature, in questo LP non ce n’è neanche l’ombra.
Il percorso musicale intrapreso in questo "Sailing Off The Grid" si espande verso vere e proprie esplorazioni del sintetizzatore, abbracciando inesorabilmente tutto ciò che è stato il ventennio 70’s - 80’s, dallo space rock psichedelico in chiave Pink Floyd fino alla discomusic al sapore di Giorgio Moroder. Il tutto analizzato e rielaborato secondo il Petar Dundov-pensiero, mixato e dosato in otto parti.
Sedotti e accolti con "Enter The Vortex" in un ipnotico infinito arpeggio che ci proietta quasi in un luogo cosmico ma che sa di passato, ecco che arriva il vero regalo ai nostalgici a cui riaffioreranno davanti agli occhi gli inseguimenti di Miami Vice sulla Ocean Drive ascoltando "Yesterday Is Tomorrow" o "White Spring", dove il basso progressivo e tendente all’acido classico dell’italo disco fa da padrone attorniato da cascate di pad e scintillanti synth.
 Essendo comunque nel 2013, Petar non perde la cognizione del tempo e, ragionando anche in ottica dancefloor, offre eccellenti lavori dal suono più attuale come "Moving" o come la main track "Sailing Off The Grid", tredici minuti di pura e visionaria genialità musicale in costante mutazione. "Spheres" è un prodigioso lavoro ambient assolutamente inaspettato, è la perla dentro la conchiglia, così emozionante che si fatica a descrivere, bisogna soltanto ascoltare, mentre "Sur La Mer Avec Mon Ami" è un tramonto rosso sul mare, è chill out che ti culla mentre leggere note di chitarra creano un’atmosfera malinconica quasi a far capire che siamo vicini alla dirittura d’arrivo dell’album, che si chiude infine con "Cradle", un viaggio sonoro introspettivo composto solo da tre strumenti (basso, piano e pad) dolcemente amalgamati in una melodia dal profumo quasi orientale che ci porta dritti dritti al capolinea.
Che dire, un lavoro impeccabile che un artista può comporre solo se totalmente padrone delle proprie abilità davanti alle macchine ed al sequencer, una vera e propria dimostrazione di musica da chi, come il signor Petar Dundov, per chi avesse ancora qualche dubbio, è un vero musicista, fatto e finito.


Matteo Barile


Tracklist:

1. Enter The Vortex
2. Yesterday Is Tomorrow
3. Moving
4. Spheres
5. White Spring6. Sailing Off The Grid
7. Sur La Mer Avec Mon Ami
8. Cradle 




2 commenti:

  1. Condivido le belle parole sull'album, però non mi sembra molto un colpo di scena dato che anche "ideas from the pond" è un album prevalentemente elettronico che di techno a mio parere non ha molto, a parte per qualche sonorità all'interno di alcune tracce

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  2. Ciao Matteo, grazie per il tuo feedback e scusa il ritardo nella risposta. Continua a seguirci e a darci le tue opinioni!

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