E, diciamolo pure, in un mondo infarcito a tutti i livelli di fenomeni dello showbiz ci vuole fegato a cambiare cosi radicalmente modo di presentarsi al proprio pubblico senza perdere una virgola in credibilità e forza espressiva. A riprova di questo, vi basta fare una mossa semplice come guardare le registrazioni (come Steffi e come Third Side) dei suoi live per Boiler Room: vedrete che mi darete ragione. Rimane quindi la domanda iniziale: perché Steffi è Steffi? e perché gli affidano Panorama Bar 05? E perché, diamine, è un mixato dannatamente bello? La risposta corretta sta in una parola sola, "selezione", che, fermo restando il mondo di risibili fenomeni poc'anzi citato, nel caso di Steffi fa rima con altre 2 parole: "ricerca" e "cultura". Ogni minuto, ogni drop, ogni cambio di questo Panorama Bar 05 è un saggio di quello che dovrebbe essere il compito del moderno dj. Tutta la prima parte del mixato è contraddistinta da sonorità dark deep di detroitiana memoria. Detta così, nulla di nuovo. Ma badate bene, ascoltate con attenzione minuto per minuto e percepitene con me la qualità intrinseca. S'inizia con Redshape aka Palisade. Si, "18:30", uscita su Laid nel 2011, è di Mr Maschera Rossa. Lo sapevate? Siate onesti. Palisade cede il passo ad un Endian uscito qualche tempo fa su Electric Minds, si prosegue con due colossi della "Detroit che conta" come Chris Mitchell e Leonard "Big Strick" Strickland (la sua Hay Day non è ancora uscita), si va a concludere infine la sezione con "A Stab In The Dark" firmata Juju & Jordash, prossima uscita su Ostgut-ton. In mezzo a tutto questo trovano spazio BLM, Naoki Shinohara e Fred P, altro megacolosso della musica elettronica made in USA, anche lui con un unreleased chiamato abbastanza anonimamente "Project 5". Tutto perfetto, un salto tra il vecchio e il non ancora releasato che, per armonia e ordine ideale, ha dello sconcertante. Archiviata la fase dark deep ecco aprirsene una dedicata alla raw disco, tema tanto caro alla nostra eroina: non è un caso che abbia mostrato nel tempo amore sconfinato per progetti come Restoration, label dei suoi compagni di merende Analogue Cops. John Barera & Will Martin, Dj Fett Burger e Juergen Jurgen sono interpreti del genere decisamente competenti, provare per credere. Lasciamo questa parte centrale con una riflessione: che Steffi decida di puntare sul "pochi ma buoni", aprendo, con queste 3 tracce assolutamente di altissimo profilo, solo un piccolo spiraglio di quelle che sono le sue potenzialità conoscitive circa il genere? Che la regina del Berghain ci stia nascondendo qualcosa? "Jawada" di Dexter e "DB011", a firma della stessa Steffi, sono in parte risposte alla domanda appena postaci: queste due tracce infatti, assieme a "Reality" di Barera e Martin, sono nientemeno che preview dell'ep in prossima uscita su Dolly, etichetta di cui la dj olandese è owner e direttrice artistica, arrivata nel corso del tempo alla sua quattordicesima release. L'ultima e conclusiva sezione di questo splendido Panorama Bar 05 è dedicata alla techno di detroit impersonificata in tutto il suo splendore dall'electro-tech di Dj Skull e da due capolavori come "Latency" di Obsolete Music Technology (moniker di Steven Tang) e "Juan Two Five" di Trevino. Forse quest' ultima traccia, come per la prima, ci aiuta a capire appieno dove stanno di casa ricerca, cultura e selezione, facendoci apprezzare il lavoro che c'è dietro a tutto questo. Steffi e l' amore per quello che fa porta risultati che s'avvicinano davvero alla perfezione ideale che tutti dovrebbero aver la possibilità di ascoltare ed apprezzare, come questo Panorama Bar 05.
Andrea Thelonious
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