Negli anni ’50 in America veniva trasmesso il programma televisivo
What’s My Line? in cui quattro persone bendate dovevano interrogare l’ospite di turno per indovinarne la professione. In particolari episodi a presenziare erano attori, cominci e artisti la cui identità era sempre celata ai concorrenti. All’inizio del 1957 venne mandato in onda un episodio in cui, dopo l’entrata in scena dell’ospite, una signora rompeva il ghiaccio con una domanda generale:
- Are you associated with any of the arts?
“Yes” era la risposta compiaciuta e sicura di una voce dal percepibile accento latino.
- Would you ever have been seen in television?
- Yes
- Have you achieved eminence in some field other than television?
- Yes
- Would it be the sort of exploit that ma possibly reach the front page of the newspaper?
- Yes
- Are you accustomed to appearing before audiences?
- Yes
- When you appear before audiences do you ever wear less than you’re wearing now? (pubblico ride)
- Do you have anything to do with sports or any form of athletic endeavour?
- Yes
- Do you use anything in your hands for your job, like a pencil or typewriter?
- Yes
- Would you be considered a writer?
- Yes
Sentirsi rispondere affermativamente ad ogni tipo di domanda poteva risultare abbastanza frustrante per i concorrenti: “There’s nothing this man doesn’t do!”
- Have you had something published?
- Yes
- Could he.. Does he ever do any drawing like comic strip?
- Yes
- You are a human being? (pubblico ride ancora)
Finalmente qualcuno riesce a leggere attraverso la profusione di suggerimenti forniti dalle straordinarie abilità del personaggio in questione.
“Have you a moustache that his rather well known, in fact could you almost be caricatured just by that?”
Il vero talento non è mai confinato nelle categorizzazioni di genere (che genere è? che artista è?). Nell’arte non esistono generi. Ed è questo il genio che ci destabilizza, che non ci dà punti di riferimento.
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La Persistencia de la Memòria |
Salvador Domingo Felipe Jacinto Dalí i Domènech, Marquis of Dalí de Púbol (1904 – 1989) sapeva fare tutto. Principalmente pittore -
La Persistència de la Memòria rimane probabilmente il suo capolavoro più conosciuto – il lavoro di Dalí spazia dal cinema (collaborò con Buñuel per il cortometraggio
Un Chien Andalou), alla scultura, dalla scrittura (
La Vita Segreta di Salvador Dalí è il titolo della sua autobiografia) alla pubblicità (fu l’ideatore, fra l’altro, del logo dei leccalecca
Chupa Chups), sperimentando nuove tecniche di rappresentazione (come le illusioni ottiche), suggestionato dalla pop art.
La sua educazione rimase formalmente inconclusa dopo essere stato espulso dall’Academia de San Fernando di Madrid nel 1926 per aver affermato che nessun insegnante fosse adeguatamente preparato per giudicare il suo lavoro.
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Celebre frame tratto da "Un chien andalou", emblema dello sgaurdo surrealista |
Durante la London International Surrealist Exhibition del 1936, invitato a tenere una conferenza in intitolata
Fantomes Paranoiaques Authentiques (Autentici Fantasmi Paranoici), Dalí si presentò in una tuta da
sub, una stecca da biliardo in mano e una coppia di levrieri russi affermando di voler mostrare di star immergendosi profondamente nella mente umana.
Mercoledì 22 settembre apre a Milano, al Palazzo Reale, l’esibizione
Salvador Dalí, il sogno si avvicina, che rimarrà visitabile fino al 30 gennaio 2011. L’esposizione, a cura di Vincenzo Trione, è frutto della collaborazione con la Fondazione Gala – Salvador Dalí di Figueres (città natale dell’artista) e presenta più di 50 opere provenienti da musei di tutto il mondo (fra i quali l’Animation Research Library dei Walt Disney Animation Studios di Burbank, California, che rende disponibili il cortometraggio
Destino di Salvador Dalí e Walt Disney). L’architetto occupatosi dell’allestimento, Oscar Tusquets blanca, amico e collaboratore di Dalí, ha riprodotto la sala di Mae West all’interno del percorso espositivo, come aveva già fatto nel museo di Figueres.
posted by Davide Marchesi
Mostra
Salvador Dalì - Il sogno si avvicina
22 Settembre 2010 - 30 Gennaio 2011
Palazzo Reale, Milano