lunedì 31 ottobre 2011

Lucas Santtana | Sem Nostalgia


Il New York Times lo ha definito l'artista più promettente per la musica brasiliana.
Lucas Santtana con l'album "Sem Nostalgia" su Mais Um Discos racchiude le sue ricerche di suoni in un album caldo e magico: Lucas è di Bahia e del suo mondo fan parte Brazilian Beats, Samba, Dub e Reggae, Rock e Funk, Jamaican Style e Noise Guitar. La sua voce affascina per intensità e calore,  ritmi ondeggianti accarezzano le nostalgiche frasi di chitarra classica maneggiata con cura da esperti
falangi.
Un tributo allo spirito della Bossa Nova come movimento di cui grandi artisti hanno fatte parte, i massimi esponenti di una cultura dove voce, chitarra e grandi performance live sono le coordinate di una tradizione: le prime due senza dubbio si trovano in questo album, per la aver conferma della terza non resta che attendere che Lucas Santtana si esibisca da queste parti.
posted by Kollektiv Smokeless

Lucas Santtana - Sem Nostalgia
Mais Um Discoss 2011

giovedì 27 ottobre 2011

Luomo | Plus

Luomo: Plus on Moodmusic records - reviewed on Discosafari Blog

I finlandesi quando fanno elettronica spaccano.
Sarà perche sono costretti a stare tappati in casa per il freddo, sperimentando nuovi suoni, ma ciò che è certo è che alcuni dei più interessanti lavori di ieri e di oggi, arrivano proprio da lì: Jimi Tenor, Jori Hulkonnen e Sasu Ripatti per citare qualche nome. Il nuovo album di Sasu Ripatti aka Luomo, arrivato con le prime sberle gelide dell' inverno che avanza, non tradisce le aspettative. Il biondino finlandese colpisce ancora: Plus, il quinto album, è un ottimo lavoro. Abbiamo adorato Sasu nelle sue escursioni dub ambient sotto lo pseudonimo di Vladislav Delay; ci ha fatto ballare techno e minimal con i lavori dietro l'alter ego Uusitalo; e ci ha regalato perle di vocal deep house con i lavori passati a nome Luomo (Vocalcity del 2000 su tutti). Ci ha poi stregato svelandoci la sua abilità di batterista (da piccolo suonava in una jazz band) nel Moritz Von Oswald Trio. Plus, su etichetta Mood Music, sembra racchiudere tutte le anime di Sasu in un mix molto ballabile di tracce che girano fra Chicago house, elettronica e breaks ipnotici. "Form in void" e "Twist" le tracce più interessanti e, appunto, glaciali; "How you look" riprende i vocals tanto amati dal nostro finlandesino.
Voto: 8/10, e.. benvenuto Inverno.
posted by Edoardo Grandi


Luomo - Plus 
Moodmusic Records 2011

martedì 25 ottobre 2011

Bjork | Biophilia

Bkjork, biophilia cover album
Qualche giorno fa ho acquistato un peluche a forma di orso da regalare alla figlia di una amica. Sorprendentemente non riuscivo più a liberarmene. Mi ci sono affezionata a tal punto da giocarci continuamente, lo portavo con me ovunque e ovviamente lo abbracciavo durante il sonno. È stato come tornare per un paio di giorni bambina, immersa nell’immaginario infantile delle avventure di un orso. Non so cosa mi spingesse a ricreare in farsetto la sua voce, a travestirlo o a scimmiottarlo come fosse un essere davvero vivente, ma ne ero rapita. Adoravo quel suo non voler imitare un orso. Non era il solito Teddy Bear, ma assomigliava verosimilmente al musetto dell’animale cucciolo. Ed era in vendita in un negozio di arredamento, luogo frequentato per lo più da bambini cresciuti. Separarmene è stato a suo modo doloroso e mi ha costretto a riflettere sulla vicenda.

In che modo un’idea, se considerata in un contesto diverso, riesce ad adattarsi ad un pubblico diverso facendo leva sugli stessi sentimenti? Lo sa molto bene Bjork, la pioniera dell’avanguardia musicale, come funziona in questi casi. Con il lancio del suo ultimo progetto musicale Biophilia, un complesso scrigno di applicazioni multimediali, videogames interattivi, e solo alla fine brani musicali, ancora una volta il folletto del nord stupisce tutti. Amanti dell’Ipad e non. Non solo presenta un album parzialmente registrato attraverso un tablet ma regala a tutti i suoi fan un nuovo tipo di esperienza musicale. Musica da ascoltare, ma soprattutto da vedere, e da giocare.
Ogni canzone del nuovo album è infatti proposta attraverso un'app che contiene un videogioco del brano, la possibilità di ascoltare la canzone seguendo lo spartito integrale che scorre su un pentagramma, la versione strumentale e, ciliegina, un'analisi critica del testo. 
Anticipa e offre alla creatività dei suoi ascoltatori molto più di dieci brani musicali. In qualche modo cerca di intrappolare l’attenzione del suo pubblico in un sistema ipertestuale che non concede distrazioni, quindi se prima ascoltavi Bjork sotto la doccia, ora l’app di Biophilia/Cristalline ti inchioda all’Ipad per più di mezz’ora.


La riuscita di un progetto musicale, da Bjork in poi, non si misurerà più in composizione, sperimentazione, innovazione, complessità, intensità, e timbro. La qualità di un album è ormai legata alla potenzialità di rimaneggiamento delle tracce, alla possibilità di rielaborazione dei remix, all’applicabilità dei files musicali in altri contesti, all’offerta multimediale che propone. Un album non è più un mero contenitore di musica, ma diviene un contenitore di contenuti, di apps, tarato sul numero di esperienze di realtà differenti che riesce ad offrire.
Bjork in questo modo non stupisce più solo gli intenditori di musica, ma anche gli appassionati di visuals, i creativi, gli amanti dei videogiochi, i devoti alla grafica vettoriale, i compositori, i videomakers, i tablet users, il social marketing, l’industria dell’intrattenimento e il business discografico, ridefinendo il concetto stesso di ascolto. Bjork prende un orso, lo rende interessante per un pubblico diverso e lo mette a disposizione in un contesto che sappia esaltare le sue nuove qualità. Chi vede quell’orso prova la stessa sensazione di quando ha sentito Bjork per la prima volta: Amore. E non può più farne a meno.
posted by Federica Flux Rottenmaier 

Bjork - Biophilia
Polydor, Universal International
2011

venerdì 21 ottobre 2011

Spencer Parker | A Gun For Hire

 Spencer Parker , A gun or Hire, on Discosafari Blog

Un album techno essenziale e crudo con atmosfere da “Escape from New York” addolcite da un uso frequente di archi, come nel caso della track 2E2L che cresce lentamente avvolta da synth ossessivi. Una certo sapore Old School traspare nei suoni di Kleine Schwarze Katze: un viaggio acido con un bassline vigoroso, mentre Bring It ricorda alcuni momenti delle produzioni di Dj Duke, specialmente su King Street. In un disco essenzialmente strumentale spicca Riding on The Rhythm che ha un vocal interessante, una sorta di “Spoken Ragga” con degli organini dal suono mantrico su una ritmica - che forse poteva essere un po’ più curata. Su Chouchou troneggia un sample di chitarra (Baden Powell?) su cui si articolano fiati che mi hanno ricordato gli audaci esperimenti sonori di Jon Hassell. E’ questo forse il tocco dove si riesce ad intravedere un pizzico di genialità per un disco che vive tra luci ed ombre sia a livello creativo che di produzione, ma che regala sicuramente qualcosa al dancefloor.
posted by Bruno Bolla

 
Spencer Parker - A Gun for Hire
Saved Records 2011

giovedì 13 ottobre 2011

James Blake | Enough Thunder Ep

James Blake, Enough Thunder
Mi sono sempre fidato di Gilles Peterson e delle sue selezioni e proposte musicali. Quindi quando Gilles incluse alcuni pezzi di James Blake nel suo show su BBC Radio 1, pur storcendo il naso di fronte ad un ragazzetto inglese che cantava una nenia, ho seguito i consigli del maestro. James Blake è un bravo pianista e compositore e la sua musica è sperimentazione, a mio avviso più pop che elettronica, anche se etichette culto nel panorama elettronico hanno creduto in lui (vedi il 12” “CMYK”, uscito su R&S records l'anno scorso). Qualcuno dice che la sua musica è cupa, triste e in effetti ascoltando le tracce del EP "Enough Thunder" non si può far altro che aprire una bottiglia di scotch invecchiato, accendere una sigaretta e rispolverare quel libro che avevi giurato anni fa di finire. Nelle sei tracce che compongono l'EP si sentono echi, piani filtrati, suoni striduli di chitarre punzecchiate e modulate, accompagnate dalla voce di James che suona come un mantra. "We might feel unsound" è l'apice, oltre che dal titolo, di questa sperimentazione pop e chiude con suoni che sembrano uscire dai Matmos, cosi come in "Not Long Now", mentre in "Fall Creek Boys Choir", con Bon Iver, si gioca con voci sfumate dal vocoder e un downbeat lentissimo di sottofondo. "Enough Thunder", la title track, è pura voce e piano e richiama all'anima da compositore/cantautore di Blake. Un paio di ascolti di "Enough Thunder", ed ecco il verdetto finale: cinque sigarette, bottiglia quasi alla metà, lacrimuccia sul viso e, finalmente, libro finito.
posted by Edoardo Grandi

 
James Blake - Enough Thunder EP
Atlas Recordings
Ottobre 2011

lunedì 10 ottobre 2011

Rebolledo | Super Vato


E finalmente ci siamo, il primo grande atteso album di Rebolledo (uscito su Cómeme) è finalmente arrivato nelle nostre borse.
L'attesa è stata lunga, ne parlavamo con lui fin dal luglio scorso, quando Mauricio era sbarcato con il suo gran sorriso all'aeroporto di Malpensa, qui per una super gig in quel di Milano.
Mauricio ci ha stupito fin da subito per la sua freschezza, per la sua energia positiva di chi vive la musica come un sogno, come una favola a 10 cm da terra: Mauricio non fuma (davvero!), Mauricio non si droga, Mauricio non dice parolacce, ma Mauricio suona da paura davanti a 400 persone presenti sul tetto dell'Ippodromo del Galoppo - forse spinto da quel cucchiaio di olio piccante che noi scettici gli avevamo fatto assaggiare durante la cena dal nostro amato amico pugliese, per testare che fosse davvero un campione di gare al peperoncino, così come raccontava.
Ritmi e batterie di grezza manifattura anni '80 rotolano sotto i synth primitivi che accompagnano l'ascolto dell'intero album; le tracce sono sporche, ipnotiche e fatte per essere suonate, looppate, mixate, equalizzate una dietro l'altra, in un crescendo di beat che farà gridare tutti i dancefloor del pianeta. Da sottolineare le varie collaborazioni dei compagni d'etichetta della Comème (da Matias Aguayo a Superpitcher, da Philipp Gorbache a Raquel Wolff) che rendono ogni pezzo di quest'album un "must have" per tutti i djs d'avanguardia.
Mauricio, do you have a cigarette?
posted by Kollektiv Smokeless

01 Canivalón by cómeme

Rebolledo - Super Vato
meme
Ottobre 2011

giovedì 6 ottobre 2011

Soupaczar | Ordinary Quite Contrary

Soupaczar second album Ordinary quite Contrary
Si respira un'aria internazionale ascoltando l'album dei Soupaczar, quartetto proveniente da Parma dalle forte denominazioni Rock e Indie, ma che con questo secondo lavoro si avvicina anche all'Elettronica.
Dopo anni di duro lavoro tra i palcoscenici nostrani e non la Band trova la giusta quadra e sforna un lavoro di tutto rispetto dando spazio alle contaminazioni che arricchiscono di sonorità dal sapore inglese l'intero progetto; in uscita sulla label toscana ForEars i Soupaczar si presentano al grande pubblico con dieci brani cantati in inglese che non faranno certo fatica a farsi apprezzare data la freschezza del loro groove.

Il singolo Own Rocket che ha preceduto l'album è un concentrato di brit pop dalle forte linee '60s ed è diventato un video girato dal regista Rino Stefano Tagliaferro (da poco vincitore del premio Fic International Short Film Festival), già trasmesso sui più importante network nazionali.
Ordinary Quite Contrary, uscito da pochissimi giorni, viene distribuito da Family Affair e non potrà che sbattere in faccia al mondo che anche da queste parti il Rock lo sappiamo fare come Dio comanda.
posted by Kollektiv Smokeless

 
Soupaczar - Ordinary Quite Contrary
ForEars Records
Ottobre 2011

lunedì 3 ottobre 2011

Grace Jones | Hurricane Dub

Grace Jones non ha bisogno di presentazioni. E la sua arma, oltre alla forte personalità, versatilità e carattere, è ovviamente la voce. Una voce calda ma allo stesso tempo distante, androgina - talvolta robotica, ma capace sempre di trasmettere emozioni che mischiano radici di varia natura. Ascoltare Grace ti porta subito a pensare alla Factory, alla NYC degli anni '80 in piena esplosione della cultura pop, a quel contesto in cui sperimentazione, avanguardia, malinconia e glamour si fondevano insieme. Pioniera di stile, sempre alla ricerca di nuovi orizzonti, la vocazione di Grace all'innovazione, pur mantenendo saldi i riferimenti di partenza, l'ha resa un'icona.
Grace è nata in Giamaica e la sua passione per il reggae è quindi "naturale" e rappresenta l'altra faccia della sua carriera, più nota forse per i lavori in ambito disco.
Questo nuovo album Hurricane Dub, che rivede in chiave ambient/dub le traccie di Hurricane del 2008 (con le collaborazioni di nomi come Brian Eno e Tricky), è un buon lavoro. Certo non siamo di fronte a qualcosa di incredibilmente innovativo: i suoni sono conosciuti e per chi ha un minimo di conoscenza di dub, trip hop e ambient sarà facile trovare riferimenti molto marcati agli Heroes del genere (Lee' Perry, Mad Professor, King Tubby, Massive Attack e via dicendo). Ma quello che piace è che Grace, quasi vent'anni dopo il suo ultimo album, invece che lasciarsi ammaliare dalle tentazioni di ottenere un facile successo commerciale con hit da radio o discoteche estive (come purtoppo fanno in molti), si ripropone al pubblico puntando sulle sue radici e su un sound di nicchia. L'album scorre in un viaggio fluido e dalla traccia di apertura "This is a Dub" sino alla chiusura "Hell Dub" si rimane avvolti in echos&effects, dubbate e giri di basso che riassumono il meglio del dub/ambient moderno e che richiamano il lavoro di artisti come Alex Patterson. E il tocco della divina Grace si sente e non può che aggiungere classe al lavoro complessivo prodotto da Ivor Guest, collaboratore storico della Jones.
posted by Edoardo Grandi

Grace Jones - Hurricane Dub
Settembre 2011
Wall of Sound/Play it Again Sam (PIAS)